La prima offerta in equity-crowdfunding in Italia è stata annunciata lo scorso venerdì. DIAMAN Tech Srl, una startup innovativa, è stata presentata dal portale Unicaseed, il primo intermediario finanziario ad essere autorizzato dalla CONSOB alla gestione di un portale di equity-crowdfunding. Questo in seguito all’implementazione del regolamento che ha reso l’equity crowdfunding legale in Italia. Al momento, solo un’altra piattaforma di equity crowdfunding, Starsup, è stata inserita nel registro della CONSOB, ma non ha ancora pubblicato offerte.
Diaman Tech S.r.l. sviluppa software di analisi finanziaria e prevede di utilizzare il finanziamento per portare i suoi prodotti sul mercato. Umberto Piattelli, dello studio legale Osborne Clarke, ha agito in qualità di consulente per garantire il rispetto di tutti gli aspetti legali e dei quadri normativi in preparazione per l’offerta di equity crowdfunding. “E’ stata davvero un esperienza interessante, attraverso la quale tutti i partecipanti hanno svolto un ruolo da “pionieri” in questa nuova disciplina regolamentare, mettendo in pratica quanto previsto dal Regolamento Consob n. 18592, a dimostrazione che questo tipo di raccolta non è solamente teorico“, dice Piattelli.
Si tratta anche del primo caso nel quale in Italia una società a responsabilità limitata ha creato una categoria di quote che stabilisce diritti differenziati per determinati soci. Questo è stato reso possibile dall’adozione della legge 221/2012 che ha introdotto il crowdfunding in Italia .
Quindi non solo l’Italia è stata il primo paese al mondo a creare una normativa specifica che consenta l’equity-based crowdfunding ma è anche il primo ad aver pubblicato un’offerta secondo le norme adottate. Fatto da non sottovalutare, in quanto in molti paesi della UE vi è ancora incertezza normativa a riguardo.
Ora aspettiamo di vedere cosa la “folla” pensa di questa offerta e soprattutto se è pronta per una tale innovazione. L’ultimo rapporto sul mercato del crowdfunding italiano ha evidenziato il fatto che c’è ancora una scarsa consapevolezza del crowdfunding nel Paese e che l’offerta sta forse superando la domanda. E’ vero tuttavia che l’adozione del regolamento sull’equity-based crowdfunding ha dato una spinta non indifferente alla conoscenza del crowdfunding in Italia, che per la prima volta è andato mainstream, discusso su giornali, radio e anche in TV .
Certamente l’annuncio della offerta è stato ampiamente condiviso e discusso su social media, giornali e blog. Ma aspettiamo di vedere se le parole e le interazioni si tradurranno effettivamente in capitale .
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